A una settimana ( o due 😭) dalla riapertura, quest’articolo vuole essere semplicemente una riflessione, forse l’ennesima sulla situazione, non tanto con focus sul virus, o sulle attività legate al mondo dello sport, quanto sull’approccio dei singoli atleti, o persone comuni, legato al come continuare a tener sano il proprio corpo.
Chi fa sport, per lavoro o per diletto, si è trovato catapultato in una reclusione forzata dove, volente o nolente ha dovuto costruirsi una routine giornaliera, compresa la routine d’allenamento, molto spesso con pochissima attrezzatura a disposizione.
Giunto a questo punto, personalmente, ho potuto vedere la nascita di tre grandi categorie:
- chi praticava CrossFit® nei box, o ovunque fosse possibile allenarsi con la filosofia CrossFit imparando un pò come uno studente, metodi e programmazioni, stimoli e periodizzazione;
- chi ha sempre fatto l’amatore nelle palestre, non seguendo un programma specifico ma cmq avendo a disposizione un elevata quantità di assets;
- chi aveva come focus principale l’estetica e la modalità globogym, e che quindi si è trovato senza chest press e leg extension e spesso senza un idea sul da farsi.
E poi c’è stato Instagram che ha portato alla visone collettiva il come tutti ci siamo adattati, ma soprattutto ha portato alla luce lo sport come strumento indispensabile per la salute psicofisica delle persone, ed ecco come anche chi fino a pochi giorni prima praticava il divaning a livello agonistico si è riscoperto Eliud Kipchoge (keniota detentore del record mondiale della maratona ndr). 😂
Una situazione surreale, dove anche chi fino a poche settimane prima dava del fanatico estremista quasi come facente parte di Al Qaida a chi affollava i box piu di 3 x week, di colpo condivideva burpees challenge come le chips cancerogene affollano i fast food! 😄
Una cosa è diventata certa, che tra pizze fatte in casa e canzoni neo-melodiche dal balcone, un enorme numero di persone si sono dovute muovere per non ingrassare, per non impazzire, per mantenere contatto con una certa forma di realtà o routine, per noia, o realmente per non perdere risultati davvero sofferti e raggiunti non a suon di burpees a caso, ma con un imperdonabile display di un concept 2 che scorre o un maledetto bilanciere con su tre cifre di bumpers!
Il covid-19 ha portato le persone ad adattarsi, ad usare e muovere oggetti, a usare noi stessi come strumento, a produrre lavoro fisico in modo volontario, (non tutti) a formarsi in qualche modo per capire cosa fosse meglio fare (qui potrai trovare gli homewod del nostro progetto #italianswodagainstcovid19).
Ha spinto molti tecnici a soddisfare una certa richiesta “a distanza” tramite lezioni o programmi che, per chi non fosse proprio a digiuno di nozioni tecniche, ed eventuali fieri possessori di un C2 in inglese sono tornate davvero utili con la collaborazione di Youtube, Zoom e compagnia bella!
Quindi tutto questo si può fare!?
Ora che iniziamo a vedere la luce in fondo al tunnel e possiamo iniziare a “tirare le somme” di questo periodo, abbiamo una grande certezza e cioè quella che anche i fanatici del BB si sono trovati a fare intensità e circuiti, cosi come tanti altri atleti delle più diverse discipline, ma che come detto questa necessità di movimento ha portato alla luce che la salute fisica e i risultati estetici oltre che quelli prestazionali, possono arrivare anche in questa situazione.
L’unico limite? L’attrezzatura!🤬🤬
Penso che girando sui vari siti di attrezzatura ti sia fatto un’idea di quanti effettivamente siano quelli che hanno disponibilità.
Questo cosa ci fa capire? Ci fa capire tante cose, ci fa capire che si stanno aprendo nuovi scenari di allenamento post quarantena, ti faccio degli esempi:
- chi ha potuto ha iniziato a costruirsi delle homegym (e molte persone hanno anche notato una certa comodità nel possederle)
- molte persone stanno addirittura ragionando se tornare nella vecchia palestra/box una volta finita la reclusione forzata
- altri stanno già prendendo accordi per il coaching a distanza
- tante altre persone sono passate dall’essere creature sedentarie al diventare quantomeno persone che tengono alla propria salute.
- oppure un enorme salto in avanti per rendere l’insegnamento sempre più digitale aprendo un nuovo mercato potenzialmente illimitato nel riciclo degli utenti?
Inevitabile e scontato dire che, anche in questa situazione l’essere persone fisicamente deboli, con apparati respiratori compromessi certamente non aiuta, e che prevenire non è una cattiva idea (anche se con un certo ritardo) .
In pratica si stanno aprendo tutta una serie di nuovi scenari, che possono essere accolti come un occasione sia da chi guadagna moneta dallo sport e quindi i vari owners o tecnici, sia da chi semplicemente pratica.
Che questo possa essere un primo passo verso una nuova consapevolezza che lo sport ormai deve essere reputato indispensabile?
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Personalmente mi immagino un ipotetico futuro prossimo dove le homegym sono sensibilmente più presenti nella vita e nei garage delle persone, e dove il coach del box non è solo quel personaggio che ti insegna a stare “ass to grass” in un front squat, ma anche l’individuo che segue il percorso fitness delle persone a distanza, dei ragazzi che devono imparare a muoversi, e in contesti di pura istruzione (non la solita scuola calcio), e utenti in grado di reperire anche tramite la rete le informazioni valide, utili ad imparare il come costruire un programma per rispondere alle esigenze del proprio corpo.
Mi immagino certo, anche una quantità di persone che continueranno ad affollare i palestroni pieni di macchinari, ma con uno sguardo volto non solo alla tanto desiderata estetica, ma anche alla funzionalità del corpo, non si sa mai che un altro covid, possa minare ai loro risultati, costringendoli stavolta a fare qualcosa di diverso dal minuto di sit up challenge proposta da CR7! 😉
A presto
Marco 💪🏻