Dopo il cambio allenatore di Brooke Wells (che si è affidata a PRVN Fitness di Coach Shane Orr), ora arriva anche la notizia del cambio coach di Sara Sigmundsdottir.
Era da qualche tempo che si vociferava di un cambiamento, soprattutto analizzando l’attività social di Sara (capitava spesso che taggasse Training Think Tank nei suoi post), ma la conferma è arrivata da un post sul profilo Instagram di Morning Chalk (te lo lascio qui sotto per leggerlo in originale ⬇️ ).
Sara Sigmundsdottir ha scelto quindi di allenarsi sotto la guida di Max El-Hag, l’head coach e fondatore di Training Think Tank, con lo scopo di rientrare nelle posizioni top del roster dei CrossFit Games.
Il percorso di Sara Sigmundsdottir
Vorrei ripercorrere con te la carriera di Sara Sigmundsdottir dal 2015 in poi.
- CrossFit Games 2015 e 2016: la sua carriera era iniziata nel migliore delle maniere con due podi consecutivi;
- Il trasferimento negli Stati Uniti e l’approdo a CrossFit Mayhem: nel 2017, abbiamo assistito al primo cambiamento drastico di Sara, si è trasferita negli Stati Uniti e si è unita al team di CrossFit Mayhem. Nella stagione dei Games, ha vinto l’Open e il Central Regional ma non è riuscita a salire per la terza volta di fila sul podio dei Games posizionandosi quarta;
- Il rientro in Islanda e il nuovo coach Phil Mansfield: il 2018 è stato un anno davvero “movimentato” e sfortunato. Dopo essere rientrata in Islanda ed essersi affidata a Phil Mansfield, nella stagione competitiva si è posizionata ventunesima agli Open, terza al Regional e si è dovuta ritirare dai Games causa rottura di una costola il primo giorno,
- La brutta prestazione del 2019 e la decisione sul coach: dopo una stagione 2019 chiusa al diciannovesimo posto ai Games, Sara ha preso una decisione importante: non avere più un allenatore fisso e gestirsi in autonomia.
L’infezione batterica: il 2020 ha messo a dura prova Sara Sigmundsdottir, infatti, ha dovuto affrontare un’infezione batterica e dei problemi di insufficienza surrenale. La stagione l’ha vista fermarsi al 21° posto nella fase uno dei Games.
Il rapporto con Training Think Tank
La decisione di affidarsi a Max El-Hag ed unirsi a Training Think Tank non è stata affatto presa in fretta, i primi incontri risalgono addirittura al 2016!
A confermarlo, è stata direttamente Sara Sigmundsdottir che afferma: “Nel 2017 ho trascorso una settimana con Max e il team di Training Think Tank, ma non ero pronta in quel momento per quello che voleva da me in termini di impegno, volevo solo essere uno spirito libero in quel periodo. Avevo perso un po’ del divertimento di questo sport e avevo solo bisogno di ritrovare quello che avevo perso. Mi ha detto è stato che non ero pronta ad ascoltarlo, e quella frase mi è rimasto in testa per tutto il tempo”.
A rispondere è stato direttamente El-Hag: “Non era pronta ad apportare cambiamenti radicali al suo approccio e voleva continuare a coltivare la mentalità competitiva che si stava dimostrando vincente…”.
Continua: “…Si sentiva come se l’ultimo pezzo del puzzle fosse assumere un allenatore in grado di gestire la programmazione e lo sviluppo fisico. Abbiamo avuto qualche interazione precedente e prima di confermare la sua decisione ha contattato Noah (Ohlsen ndr) per avere un’idea del mio processo di coaching. Dopo aver ascoltato ciò che aveva bisogno di sentire, ci siamo chiamati per stabilire degli obiettivi, stabilire dei limiti e decidere se volevamo andare avanti ad affrontare la stagione insieme. Alla fine, entrambi abbiamo ritenuto che fosse il momento giusto!”.
Dopo aver iniziato a preparare la stagione 2021 in fretta e furia (manca davvero un mese all’inizio degli Open 2021) Sara parla di come si sta trovando: “Max ha costruito una squadra davvero buona intorno a lui, quello che mi piace anche è che chiede pareri agli altri, non ha paura di fare domande e non ha bisogno di fare l’esperto in ogni area. È molto bravo a lavorare sulla mentalità. È onesto, ti dice esattamente quello che sta pensando e lo adoro assolutamente”.
La stagione 2021
Questa stagione sarà la quinta dall’ultimo podio ai Games e soprattutto vedrà una Sara Sigmundsdottir più adulta e pronta anche mentalmente rispetto agli ultimi anni (oltre al cambio coach ha cambiato anche lo sponsor) Sicuramente la prestazione durante la stagione è ancora un’incognita ma sicuramente questa nuova “avventura” potrebbe farle riscoprire una nuova voglia e forza per affrontare i CrossFit Games come le prime stagioni.
A presto! 💪🏻
Paolo
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