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TRAINERS-ATLETI-PROGRAMMAZIONI

perseverare o redimersi ?

elenco programmazioni crossfit
Trainers, atleti, programmazioni, tempo di perseverare o di redimersi?
Le parole che vi riporto oggi sono il pensiero di un addetto ai lavori nel mondo CrossFit; lui si chiama Matteo Piras, Co-Owner e trainer di CrossFit RedFox, e riguardano un argomento abbastanza spinoso e decisamente attuale, ossia il rapporto che lega a doppio filo i Coach, i loro atleti “advanced” ( l’ ho messo tra virgolette e a breve capirete perchè), e le programmazioni a pagamento.
Quel che leggerete non è stato modificato o edulcorato in alcun modo, perchè è stato scelto di riportare il suo parere esattamente come ci è stato inviato.
Alla fine della lettura probabilmente qualcuno sarà d’accordo con Matteo, e qualcuno invece no, e a noi piacerebbe sentire tutti, magari qualcuno che crea uno dei programmi più diffusi sullo stivale per esprimere il proprio parere, e per poterne parlare.
Personalmente non è la prima volta che sento un parere come quello che ha scritto Matteo, ma devo dire che ho ascoltato, almeno negli ultimi 3 anni, ogni tipologia di pensiero su questo argomento, concorde e discorde.
Vi lascio alle sue parole e vi aspetto nei commenti.
CompTrain, Invictus, Onair, BHT….potete scegliere quella che preferite e spendere dove volete i vostri soldi. Chi la segue mi ha detto che è molto bella anche Hybrid Performance Method. Avete l’imbarazzo della scelta. Ma la verità è che non c’è nessuna differenza tra tutte queste programmazioni per “atleti avanzati” che trovate on-line.  O, quantomeno, non farà differenza per voi. Già. 
Tutte queste programmazioni sono ciclizzate secondo l’anno solare crossfit, che fa riferimento agli open, sono tutte ciclizzate IN MANIERA ESTREMAMENTE GENERICA, per quanto vi riguarda!! Quando leggo post tipo: io seguo questa o quella programmazione, perché ha fatto vincere questo o quell’atleta, mi verrebbe voglia di venire lì e gettarvi un secchio d’acqua gelata in testa! Perché, anche se siete fermamente convinti del contrario,
NON CAMBIERÀ UN NIENTE!!!! L’UNICA SOLUZIONE PER SUPERARE LE FASI DI STALLO, LE WEAKNESS, PER CRESCERE INSOMMA…. È AVERE UNA PROGRAMMAZIONE PERSONALIZZATA e non adattata. L’atleta che per anni si è allenato in classe e dovesse iniziare a seguire una di queste PROGRAMMAZIONI, avrà sicuramente un miglioramento evidente ma a lungo andare arriverà al plateau. È fisiologico. A meno che la programmazione non venga adattata in maniera quasi personalizzata. Ma perché questo avvenga servono competenze ed esperienza! 
Competenze, perché bisogna anche capire cosa si sta leggendo della programmazione; bisogna capire quale stimolo sta cercando il trainer, bisogna capire in quale mesociclo ci troviamo.
Esperienza, perché dobbiamo essere in grado di capire DOVE SIAMO BLOCCATI e PERCHÉ! Faccio un esempio molto semplice: pincopallino è fermo a un massimale di snatch di 80kg; continua a seguire comptrain (piuttosto che un’altra), ma il massimale non cambia. Perché? Perché magari i suoi problemi sono di natura tecnica! E non di forza o resistenza!!! Ma se non siamo in grado di capire questo, non cresceremo. Se non capiamo dove è l’errore non si migliorerà .
Negli ultimi anni il crossfit ha preso una piega che, se non cambiamo direzione, porterà alla morte del nostro sport.
Sempre meno trainer e troppi coach…e si sta perdendo di vista la vera filosofia del crossfit. Una filosofia che parla di inclusione, di scalabilità e di benessere, ma che è stata trasformata nella gara a chi lo ha più lungo.
Vedo ragazzi uccidersi letteralmente e lentamente, sollevando in maniera improbabile dei pesi, cercando di emulare i grandi campioni. Vedo questi ragazzi spendere i loro soldi e il loro tempo per seguire delle programmazioni che nemmeno capiscono e tentare di ripeterle, nella speranza di arrivare chissà dove…..
Nessuno di loro arriverà da nessuna parte. Forse 1 su 100 riuscirà, ma perché quell’uno ha, magari, un trascorso da nazionale di quello o quell’altro sport, in buona sostanza era già un atleta élite.
Tutto questo genera frustrazione in loro. E in realtà sono in una fase di stallo che dura ormai da anni, anni e anni. I loro massimali sono immutati, i loro tempi in certi benchmark addirittura peggiorati….e sono tristi. Si allenano da soli, sempre da soli. La maggior parte di loro vive un conflitto interiore che non riescono a gestire, alimentato quotidianamente dall’adrenalina del workout. E vanno via dal box tristi.
Sono tristi perché esiste un enorme paradosso nel comportamento dei loro coach. 
Il coach offre al suo atleta una programmazione da “advanced/competitor”, ma queste programmazioni sono strutturate, create e sviluppate su atleti fuori dal comune, e i carichi di riferimento o i tempi di riferimento sono quelli dei super atleti. Succede quindi che l’atleta “normale” che si accinge a seguire suddette programmazioni , si aspetta di riuscirci, perché il suo coach gli ha detto che lui è “avanzato”. Ed è qui che nasce la frustrazione:  L’atleta “normale” non chiuderà i wod nei tempi scritti in programmazione o, se lo fa, avrà dovuto “scalare” il wod. Ed è proprio quello che lui non vuole fare!!!!!! Scalare! È vissuto come un vero momento di depressione, frustrazione, tristezza etc etc, perché lui è un “avanzato”…..e non deve scalare i pesi.
Non solo:
Forza, pesistica, Metcon, ginnastica, accessori….tutto in una sola sessione. Puoi provare a spiegare  loro che è TOTALMENTE INUTILE, puoi provare a spiegare loro che avranno come unico risultato tanta frustrazione e problemi articolari.
Entrano al box anche con la febbre, chiedono le chiavi per potersi allenare anche il giorno di Natale, perché hanno l’ansia di perdere qualcosa saltando un allenamento. Vanno in vacanza e cercano i box affiliati per potersi allenare, ma in open box, perché loro sono “avanzati” (e qui grazie a Dio il patron di R2F ha spiegato a modo suo il concetto a tutta la crossfit community italiana)
Hanno dei punti di riferimento, ma non li osservano bene. Non si sono ancora resi conto che, per arrivare a certi livelli, la strada è una sola, cruda, senza nascondersi dietro un dito. Eppure questi ragazzi si allenano tutti i giorni e dovrebbero aver scoperto da soli che fare 30cal alla bike in un minuto si può, una volta, forse due, quando vedi qualcuno che lo fa DIECI VOLTE e poi strappa da terra 100kg devi iniziare a farti la domanda giusta: che tipo di bomba si è preso questo alieno?
Poi provano a partecipare a una garetta e le prendono da chi ha frequentato solo le classi. E sai cosa fanno loro? Iniziano una specie di balletto per salvare l’orgoglio, un balletto fatto di: eh, perché ho fatto ieri un massimale; eh, mi faceva male un gomito/ginocchio/schiena etc etc. Scuse….per non ammettere un fallimento. Ma il fallimento non è il loro! Il fallimento è dei loro coach! È lui che non ha saputo instillare la giusta filosofia, il giusto mindset. 
Ed È così che si svuotano le classi. 
È così che si trasforma una bellissima filosofia in un concetto totalmente sbagliato. 
È così che si spaventa chi vorrebbe provare a cominciare.
Voglio dare un consiglio (da ex “avanzato”) a questi ragazzi e ai loro coach: divertitevi di più! Cercate DENTRO IL VOSTRO BOX il piacere di fare sano sport, allenatevi durante e nelle classi…..e scoprirete che non serve allenarsi 4 ore, non serve strappare 120kg per sentirsi bene e in pace, non serve chiudere Fran in 2:10…..tanto non frega niente a nessuno…..solo a voi….ma a voi frega perché credete che freghi a qualcuno….e ci rimanete male quando vi accorgete che in realtà non frega a nessuno. Forse dovreste leggervi (o ripassare, se lo avete già letto) il manuale del LEVEL 1.
Ma potrebbe non bastare. 
Quando ho fatto il LEVEL 2, sono rimasto senza parole dalla spocchia e dal narcisismo di chi mi avrebbe dovuto trasmettere qualcosa di positivo. Si rivolgevano a noi corsisti come se fossimo dei babbei e parlavano di noi tra di loro come se non fossimo presenti. Quando spiegavano o parlavano, traspariva (perché proprio malcelata a causa della loro superbia) noia e rassegnazione.
Quindi svegliamoci, cari colleghi! Noi dobbiamo vendere benessere e NON uno stereotipo di super uomo! Noi dobbiamo aiutare signora Maria a ricominciare a fare le scale, dobbiamo fare si che signor Pietro cammini senza bastone, dobbiamo portare tizi* a non avere più problemi a farsi vedere in costume al mare.  
Riprendiamo in mano le redini dei nostri box e della filosofia crossfit, prima che si perda nel nostro ego.
Enjoy the crossfit philosophy.”
Queste le sue parole, dure, dirette.
Voi cosa ne pensate?
Mi rivolgo a voi tecnici, owners, atleti, fruitori di programmi e assidui frequentatori di box.
C’è qualcosa da correggere in quel che sta diventando per molti atleti il crossfit, o si tratta di una situazione poco diffusa, irrilevante, oppure si tratta solo di una evoluzione naturale seppur rapida, di uno sport nato in un contesto particolare, veloce anch’esso, pieno zeppo di confronto, estetica, esponenti altissimi ..Tutti tratti ai quali dobbiamo semplicemente abituarci e perseverare o redimerci?

Scritto da Marco

Dal 2005 mi chiamano Coach, ex pilota da corsa e Petrolhead , surfista quando posso, alla perenne ricerca di prestazioni migliori, da 18 anni (ormai) alleno persone per un fine più alto del semplice aspetto, preparo atleti e formo trainer, creo contenuti.
Nel 2015 sbam! Il Crossfit mi prende con se e tutto cambia!
Creo umani migliori ogni singolo giorno, anche adesso!

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