La prima volta che siamo entrati in un box di CrossFit nessuno di noi sapeva descrivere esattamente se si sentiva spaesato, preoccupato o eccitato.
Non capivamo in cosa e dove ci stavamo cacciando, alla lavagna leggevamo sigle e numeri indecifrabili. Ci sembrava tutto così estraneo, la struttura non assomigliava affatto ad una palestra tradizionale, abbiamo visto attrezzi a cui non sapevamo associare un utilizzo, né dare un nome. È stata un po’ così per tutti, la prima volta.
Trascinati da un amico più rodato che allora ci sembrava un luminare, o incuriositi da quei video di fenomenali atleti professionisti che avevamo visto in rete, invogliati da qualcosa che pareva essere la rivoluzione del fitness. Alla fine, poi, ci siamo rimasti perché non ha rivoluzionato solo il nostro modo di concepire il fitness, ma si è espanso ad altri aspetti delle nostre vite.
Classe dopo classe, ora dopo ora, ciò che prima era ignoto e criptico, cominciava ad avere un senso.
Se abbiamo scelto di non andarcene dopo i primi traumatici allenamenti, è stato soprattutto merito dei Coach: con dedizione e pazienza, ci hanno accompagnato nei nostri primi passi e fornito le chiavi di comprensione per un linguaggio che ora conosciamo come una preghiera.
Abbiamo cominciato a prendere confidenza con l’ambiente, a seguire gli atleti noti sui social, a partecipare a qualche gara. Abbiamo incontrato altri ragazzi come noi con i quali abbiamo iniziato a confrontarci alla fine delle classi, a parlare di WOD, di skills che ci fanno arrabbiare, di PR raggiunti o mancanti, di fantastiche teorie sui carichi.
Siamo usciti insieme dopo le classi a bere insieme, ci siamo conosciuti meglio.
Il box è diventato il posto dove non vediamo l’ora di andare dopo una giornata passata in ufficio o in negozio, alla fine di un turno in ospedale o in fabbrica e addirittura quando torniamo dalle meritate ferie. Quando entriamo, la testa si svuota e il resto viene chiuso fuori: lavoro, problemi, periodi pesanti lasciano spazio all’allenamento, ai consigli e suggerimenti dei Coach, alle condivisioni con i compagni e danno la giusta carica per iniziare o proseguire la giornata.
Le vittorie acquisiscono ancora più valore con accanto chi ti fa stare bene e i fallimenti si sopportano meglio col conforto di qualcuno che, con una pacca sulla spalla, ti rassicura sapendo che la prossima volta andrà meglio. Loro erano lì quando hai fatto il tuo primo pull up, quando finalmente hai guadagnato i tuoi primi double-unders dopo un milione di frustate o quando sei riuscito a fare la tua prima verticale! I compagni ti sostengono quando fallisci, ma sono con te anche per festeggiare i tuoi traguardi, come fai tu con loro. E perché no, quando siamo in competizione tutto si fa più costruttivo e la voglia di migliorare aumenta.
Il box si è trasformato in un luogo di ritrovo, i compagni di WOD e i Coach in una famiglia che scegliamo ogni giorno, spesso anche oltre le sue mura: così, quello che sembrava un universo incomprensibile, è diventato un punto di riferimento irrinunciabile.