Il nostro coach, con il quale abbiamo un rapporto di amore e odio, è una figura importantissima per il nostro percorso sportivo, nel CrossFit® come in qualsiasi altro sport.
Non fa la differenza solo per chi pratica agonismo, ma anche per chi, come noi, è semplicemente una persona che desidera mettersi alla prova e stare bene.
Spesso sono loro ad essere “sotto i riflettori” al posto nostro: sono il metro di valutazione per la qualità di insegnamento in un box o la crescita di un atleta e hanno indubbiamente un ruolo decisivo per la nostra evoluzione sportiva.
Ci chiediamo sempre quanto qualcuno che fa questo mestiere sia bravo ad insegnare, ma quanto realmente noi siamo predisposti ad imparare, ad assimilare consigli, fare progressi e ad accettare critiche?
Per apprendere più a fondo e fare in modo di assorbire al meglio gli insegnamenti che ci vengono impartiti, è necessario mantenere un atteggiamento propositivo e collaborativo lasciando, come spesso si sente dire ma molto meno si vede fare, il nostro ego fuori dalla porta.
Ognuno di noi è un soggetto diverso e porta con sè pregi, difetti, problematiche e qualità che i nostri allenatori, in quanto tali, sono in grado di individuare e su cui lavorano con noi per migliorare le nostre prestazioni fisiche e il nostro assetto mentale al fine di fare progressi più velocemente. Molto spesso ci troviamo incagliati in periodi di stallo senza miglioramenti e cediamo all’irresistibile tentazione di fare di testa nostra (chi non l’ha fatto, almeno una volta?!) o pretendiamo di avere dei risultati immediati.
In realtà, il segreto per rimanere un buon terreno fertile per rendere efficace quanto stiamo imparando e di conseguenza per velocizzare e consolidare i nostri progressi, si nasconde in pochi atteggiamenti che facilitano il lavoro dei nostri insegnanti e ci mettono in una condizione di apprendimento più fluida che va solo ed esclusivamente a nostro vantaggio.
Ecco cosa possiamo fare per rendere i nostri progressi più rapidi ed efficaci, aiutando i nostri coaches a non perdere la pazienza 😊
Fuori dal box
L’allenamento non si esaurisce con la nostra presenza in box mentre lavoriamo duro.
La nostra vita al di fuori del tempo che dedichiamo ai workout è parte integrante del miglioramento.
Mangiamo male o dormiamo poco? Questo influenzerà le nostre prestazioni. Facciamo festa durante il weekend, non possiamo pretendere di essere brillanti il giorno dopo.
Se ci alleniamo ogni giorno, dobbiamo accettare che il nostro corpo prima o poi avrà necessità di riposare. Questo non significa che dobbiate sempre seguire uno stile di vita da agonista ma, si tratta di trovare il giusto equilibrio.
La sindrome dell’eroe
Se in un workout sapete di poter raggiungere un peso RX ma dovete affrontare tante ripetizioni, valutate se veramente vi conviene utilizzare quel peso solo per onore della gloria (ma di chi?).
Ha senso sprecare mezzo time cap per sollevare l’impossibile, ignorando così tutti gli altri movimenti? Siate umili, scaricate quando serve e cercate di dare il giusto spazio a tutti gli esercizi richiesti.
Se fate gli eroi, rischiate di friggervi il sistema nervoso, oltre ad infortunarvi e a dovervi fermare per i giorni seguenti, vanificando i vostri sforzi.
Scalare significa anche salvaguardarsi e… anche il cervello va allenato a dovere 😉
Il famoso “Thrust the process” per fare progressi
Un punto dolente ma anche il cuore della crescita.
La pazienza è, appunto, la virtù dei forti. Ma non si tratta solo di saper aspettare per raggiungere degli obiettivi. Non sono solo i tempi a dover essere rispettati, ma anche le modalità: se siamo forti coi carichi, non significa che dobbiamo concentrarci solo sulla pesistica e ignorare tutto il resto.
Ci sono molti aspetti della ginnastica e dell’endurance che possono essere utili a rinforzare le nostre alzate e ovviamente viceversa. Seguite le indicazioni del vostro coach, cimentatevi in tutto e abbiate pazienza, i risultati arriveranno presto!
Il focus su noi stessi
Confrontarci con gli altri è sempre motivo di stimolo ed ispirazione, ma emulare i loro metodi può essere fuorviante e talvolta nocivo.
Fare una determinata cosa perché “Fraser la fa così” non significa che sia adeguata a noi. I coach che ci seguono hanno chiara la nostra struttura e i nostri limiti, che sono diversi da quelli di Fraser, dei pesisti cinesi, dei ginnasti russi e anche dai vostri compagni di box… altrimenti ci alleneremmo solo guardando YouTube!
Purtroppo o per fortuna, ognuno di noi è un individuo unico e così sarà anche il nostro percorso di allenamento.
Chiedi sempre
Come in tante altre occasioni, il CrossFit – e lo sport in generale – ci insegna qualcosa che è utile anche nella vita di tutti i giorni. Se avete dei dubbi, confrontatevi con chi si occupa del vostro benessere tutti i giorni.
Come in tutte le professioni, c’è chi è meno portato e chi di più, ma se ritenete che il percorso che state seguendo non vi stia dando soddisfazioni o (peggio) vi stia danneggiando, prima di decidere di cambiare coach o fare di testa vostra, parlate di cosa vi genera insicurezze… e assicuratevi di aver rispettato uno degli aspetti elencati per trovarvi nella condizione di essere veramente un soggetto “coachable”!
Maja